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PRURITI D'AUTUNNO


30.06.2025 |
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"«Sei magnifica…Quando Roberto infilò due dita nella figa di Giovanna, trovandola fradicia, lei urlò: «Non mi toccano così da dieci anni! Allora oggi recuperiamo, » borbottò lui, guidando..."
"PRURITI D'AUTUNNO"Il Confesso della Moglie Il letto dell’RSA scricchiolava sotto i corpi sudati di Roberto e Giulia, entrambi settantenni ma ancora incredibilmente vivi. Le dita rugose di lui affondavano tra le pieghe ancora morbide di lei, mentre la sua bocca senza denti succhiava un capezzolo appassito ma sensibile.
"Roberto... ho una confessione," ansimò Giulia, afferrandogli il cazzo sorprendentemente rigido per la loro età. "Ogni volta che Giovanna, la signora delle pulizie, si china a rifare il letto... Dio, Roberto, vedo tutta la sua mutandina e mi viene voglia di... di toccarla." Roberto, invece di scandalizzarsi, emise un gemito rauco. Il suo membro, un po’ raggrinzito ma ancora fiero, pulsò tra le dita di lei. "Cristo santo, Giulia... da settimane sogno di vederla leccarti quella figa ancora perfetta!"
L’Esca Profumata
Giulia studiò il piano con la furbizia di chi ha passato una vita a letto. Il giorno dopo, mentre Giovanna rifaceva la stanza, "casualmente" lasciò cadere il suo vibratore rosa ai piedi del letto.
"Oh, Signora Giulia!" esclamò la donna, raccogliendo l’oggetto con le guance rosse. Aveva 56 anni, fianchi larghi da madre e un seno che riempiva il grembiule. "Questo è... interessante."
"Roberto lo adora," mentì Giulia, avvicinandosi. "Ma sai... a volte mi chiedo come sarebbe il tocco di una donna." Le sue dita tremanti sfiorarono il polso di Giovanna. "Hai mai... provato?"
L’Iniziazione
Roberto, nascosto nell’armadio con il cellulare per registrare, si masturbava freneticamente quando vide Giovanna cedere. "Mio marito non mi tocca da anni," sussurrò la donna, lasciando scivolare il grembiule. Il suo reggiseno era vecchio stile, con i ferretti che segnavano la carne.Giulia, con un’agilità sorprendente, la spinse sul letto e le strappò via le mutande. "Lasciami assaggiare, cara," mormorò prima di seppellire la faccia tra quelle cosce mature.
Roberto osservò sua moglie leccare quella figa con esperta lentezza, mentre Giovanna si torceva: "Santa Madonna, nessuno mi fa così dal liceo!" Quando Giulia alzò gli occhi, lucidi di piacere, fece cenno a Roberto di uscire. "Vieni, amore. Mostrale come si fa davvero." Giovanna ebbe un attimo di esitazione vedendo il vecchio nudo, ma quando lui le infilò due dita nella figa bagnata mentre Giulia le succhiava i capezzoli, ogni dubbio svanì.
"Prendila da dietro," ordinò Giulia al marito. "Io voglio sentirla venire sulla mia lingua."
La Routine del Mercoledì
Da quel giorno, ogni mercoledì (giorno di pulizie), la stanza 107 dell’RSA diventava un bordello privato:
• Giovanna scopava Roberto sul termosifone mentre Giulia le leccava il culo
• Le due donne si scambiavano languidi baci con la figa del marito ancora sul viso
• Le infermiere sospettavano, ma nessuno osava interrompere quelle "sedute di fisioterapia"
IL GIOCO DELLE MANI
Le dita callose di Giovanna scivolarono sulla schiena di Giulia, spalmando la crema sulle vertebre sporgenti. «Ha la pelle così morbida,» mormorò, senza accorgersi di essersi avvicinata troppo.
Giulia trattenne un respiro quando quelle dita sfiorarono la base del collo. «Più giù,» suggerì, guidandole verso la parte bassa della schiena. «Proprio… qui.» Giovanna obbedì, e quando le sue dita sfiorarono l’inizio del solco tra le natiche, Giulia emise un gemito appena percettibile. «Signora Giulia…» iniziò Giovanna, ma la voce le morì in gola quando la donna più anziana si girò e le afferrò i polsi.
L’INTERVENTO DI ROBERTO
.Roberto si avvicinò come un lupo zoppicante, la voce roca: «Ho visto tutto, Giovanna. E lasciatemelo dire…» Afferrò la mano bagnata di lei e la portò alla bocca, leccandole le dita con un ghigno. «Hai del talento.»
Giovanna arrossì fino alle radici dei capelli. «Ma io… sono sposata! O almeno, ero…»
«E noi siamo vecchi,» ridacchiò Giulia, tirandola giù sul letto accanto a sé. «Dio maledica la decenza.»
Roberto si sistemò dietro Giovanna, le mani che le aprivano il grembiule. «Lasciati vedere,» ringhiò, strappandole via il reggiseno. Giulia intanto le baciava il collo, una mano che le accarezzava il seno cadente ma ancora sensuale. «Sei magnifica…Quando Roberto infilò due dita nella figa di Giovanna, trovandola fradicia, lei urlò: «Non mi toccano così da dieci anni! Allora oggi recuperiamo,» borbottò lui, guidando il suo cazzo rugoso ma ancora funzionante tra le natiche di Giovanna, la inculava con foga mentre Giulia le leccava i capezzoli.
LE OMBRE DEL TERZO PIANO
Le gemelle Pina e Lina - 82 anni, artritiche ma con l'udito finissimo - avevano sospettato qualcosa già quando Giovanna aveva cambiato per la terza volta le lenzuola della 107 in una settimana.
"Qui puzza di sesso marcio," borbottò Pina, ficcando il naso a buccia di limone sotto la porta mentre Lina reggeva il suo ossigeno. "E non è il solito olezzo di crema vaginale della signora Rossetti."
Dall'altro lato della porta, i tre corpi sudati erano immersi in un balletto di carne che sfidava ogni legge geriatrica:
1. Giovanna, a cavalcioni del viso di Giulia, le affondava la figa ancora soda sulla lingua avida, le mani strette alle sbarre del letto medico
2. Roberto, in piedi nonostante l'ernia, scopava Giovanna da dietro, il suo cazzo settantenne che scompariva tra natiche segnate dalle smagliature
3. Giulia, sotto di loro, massaggiava le palle cascanti del marito ogni volta che lui si ritraeva
"Dio, sì, riempila!" ansimò Giulia, separandosi per un istante dalla figa di Giovanna. "Voglio sentire il tuo vecchio sperma colarle giù per le cosce!"
Le gemelle si guardarono, orripilate ed eccitate. "Ma che porcate..."
LA FISICITÀ DELL'ETÀ
Giovanna (56 anni):
• Seni: Cadenti ma pieni, i capezzoli scuriti dall'allattamento ancora sensibili come quelli di una ventenne
• Addome: Cicatrice da cesareo che Roberto leccava con devozione, striature argentee che luccicavano di sudore
• Figa: Labbra allungate da due parti, ma caldissima e stretta nonostante i figli, con un clitoride prepotente che pulsava sotto la lingua di Giulia
Roberto (72 anni):
• Cazzo: Curvo a sinistra, la pelle rugosa ma ancora elastica, le vene sporgenti che Giulia amava mordicchiare
• Palle: Cadenti come sacchetti di cuoio, ma che ancora producevano sperma denso e salato
• Odore: Un misto di farmaci per la prostata e testosterone rancido, che eccitava le donne a livelli patologici
Giulia (70 anni):
• Seni: Svuotati come borse di pelle, ma i capezzoli si indurivano al minimo tocco
• Figa: Rimpicciolita dalla menopausa ma bagnatissima, con un punto G così superficiale che bastava un dito per farla venire
• Pelle: Macchie senili che formavano costellazioni erotiche sulle cosce, amate da Giovanna.
L'INCIDENTE RIVELATORE
Il clic della stampella di suor Maria che cadeva risuonò come un colpo di pistola.
"Che vergogna!" strillò la suora 85enne, dimenticandosi la sua incontinenza mentre fissava i tre corpi intrecciati. "Nella mia casa di riposo! Con la statua della Madonna proprio in corridoio!" Roberto, anziché fermarsi, aumentò il ritmo. "Suor Maria... vuole unirsi?" ringhiò, mostrandole come il culo di Giovanna schioccava contro i suoi fianchi.
Giulia, con un ghigno da demonessa, allargò le gambe. "C'è posto per quattro..." Suor Maria svenne, atterrando sul tappeto igienico proprio mentre Giovanna raggiungeva l'orgasmo con un urlo che fece scattare l'allarme anti-abbandono di tre carrozzine.
LE OMBRE DEL TERZO PIANO
Le gemelle Pina e Lina - 82 anni, artritiche ma con l'udito finissimo - avevano sospettato qualcosa già quando Giovanna aveva cambiato per la terza volta le lenzuola della 107 in una settimana. Qui puzza di sesso marcio," borbottò Pina, ficcando il naso a buccia di limone sotto la porta mentre Lina reggeva il suo ossigeno. "E non è il solito olezzo di crema vaginale della signora Rossetti. Dall'altro lato della porta, i tre corpi sudati erano immersi in un balletto di carne che sfidava ogni legge geriatrica: Giovanna, a cavalcioni del viso di Giulia, le affondava la figa ancora soda sulla lingua avida, le mani strette alle sbarre del letto medico Roberto, in piedi nonostante l'ernia, scopava Giovanna da dietro, il suo cazzo settantenne che scompariva tra natiche segnate dalle smagliature Giulia, sotto di loro, massaggiava le palle cascanti del marito ogni volta che lui si ritraeva Dio, sì, riempila!" ansimò Giulia, separandosi per un istante dalla figa di Giovanna. "Voglio sentire il tuo vecchio sperma colarle giù per le cosce!" Le gemelle si guardarono, orripilate ed eccitate. "Ma che porcate..."
LE CONSEGUENZE
Le gemelle organizzarono un servizio di spionaggio in cambio di cioccolatini (e forse, un giorno, un "assaggio")
Suor Maria, dopo tre decenni di astinenza, iniziò a masturbarsi con il rosario nella cappella
L'infermiera capo (45 anni, divorziata) installò una telecamera nella 107... per motivi di sicurezza
FINE
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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